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Libri antichi e moderni

Gentile Simone.

Le bestiaire fantastique.

(Lucini Editore)., 1984

200,00 €

Daris Libreria

(Lucca, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1984
Luogo di stampa
(Milano).
Autore
Gentile Simone.
Editori
(Lucini Editore).
Soggetto
Grafica del '900

Descrizione

Tre serigrafie, cm 70 x 50, firmate in basso a destra e numerate in basso a sinistra; si tratta di una delle XX copie in numeri romani - la tiratura originale essendo composta da queste e da 100 copie in numeri arabi. Le serigrafie, in una cartella rossa editoriale, erano accompagnate da una poesia di Miro Silvera, qui assente, come la cartella. Simone GENTILE (Sevres, Parigi 1918 - Milano 1996) nasce da Louis Gentile e Germaine Naudet, titolari di un atelier d’arredamento e decorazione. Nel 1932 la famiglia si trasferisce a Parigi dove Simone frequenta la Scuola di Arti decorative Duperré e approfondisce la tecnica del disegno, dell’acquarello, della tempera e della xilografia soprattutto, con Germaine de Coster, allieva del maestro giapponese Xoshigiro Urishibora. Ma il suo vero maestro resta il pittore russo Serge Ivanoff, profugo a Parigi dopo la rivoluzione del 1917, artista di grande talento nel ritratto e nella natura morta, sulla scia della tradizione classica italiana e fiamminga, che Simone comincia a frequentare nel 1943 e che sposerà tre anni dopo nel 1946. Con lui inizia a viaggiare in Sud America, a contatto con nuove culture e nuovi stili, stabilendosi infine nel ’49 a Buenos Aires. La sua prima personale alla Muller Gallery di Buenos Aires nel 1954 ha una vasta eco nella stampa brasiliana che ne mette in rilievo le doti di armonia, di fantasia e di ritmo non solo nelle impressioni del Carnevale di Rio, ma anche nei fiori, nei ritratti e nei nudi “realizzati con sensibilità di splendore vegetale” come scrive il giornale “La Prensa” del 3 agosto di quell’anno. L’artista francese comincia così a sviluppare il suo stile ispirato a una armoniosa melodicità, in cui si avverte l’influenza della sua passione musicale per Verdi e Bizet e in cui prende corpo via via la sua antica passione per l’arte decorativa liberty e per artisti come Léger o Van Dongen. I suoi nudi hanno una grazia monumentale che rimanda a Matisse e alle sculture di Henry Moore, non senza raffinati richiami ai bassorilievi su vetro di Lalique.
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