Libri antichi e moderni
MARTELLI, Nicolò (1498-1555)
Il primo libro delle lettere
(at the author''s expenses) [Anton Francesco Doni], 1546
1800,00 €
Govi Libreria Antiquaria
(Modena, Italia)
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Dettagli
Descrizione
Adams, M-680; Basso, pp. 114-115; Edit 16, CNCE 46783; Quondam, p. 303; D. Decia, R. Delfiol & L.S. Camerini, eds., I Giunti tipografi editori di Firenze, (Firenze, 1978), no. 248; C. Ricottini Marsili-Libelli, Anton Francesco Doni scrittore e stampatore, (Firenze, 1960), p. 342.
FIRST EDITION, published at the author's expenses, of this collection of 209 letters arranged in chronological order. The second book, which was almost ready when the first appeared, was never published. It is preserved in a manuscript of the Biblioteca Nazionale Centrale of Florence (cf. C. Marconcini, ed., Dal primo e dal secondo libro delle lettere di Niccolò Martelli, Lanciano, 1916, pp. 5-12).
The present edition, variously attributed to the Guinta press, has more recently been assigned to Anton Francesco Doni. “Il nome del Doni non si legge nella data, ma apparisce chiarissimo che ne fosse lo stampatore, non solo per la forma de' caratteri, ma per esservi detto in una lettera del Martelli, a pag. 84, e per altri certi riscontri: onde si vede quanto sbagliassero il Bandini ed il Renouard, nei loro cataloghi Giuntini, quando attribuirono questa edizione ai Giunti. Il Doni, quale ne fosse la causa, dopo avere dato mano alla stampa di questo libro, lo criticò nella Prima Libreria” (S. Bongi, Catalogo delle opere di A.F. Doni, in: A.F. Doni, “I marmi”, P. Fanfani, ed., Firenze, 1863, II, p. 303).
Bongi does not seem, however, to have noticed the letter addressed to a certain Gian Francesco da Pavia (“car. e bidello della sacra Accademia Fiorentina”, l. 63v), in which the author invites the unidentified recipient (called “virtuoso giovane”) to undertake the printing of his letters, to choose a nice paper and elegant types, and to accept a remuneration for the edition.
“Anche Nicolò Martelli, che stampò il suo libro di lettere presso la stamperia di Doni a Firenze, dedica la sua raccolta a una donna: si tratta di Maddalena Bonaiuti, moglie di Luigi Alamanni. Nell'incipit lo scrittore ricorda subito il noto marito, dicendo di aver pensato in un primo momento di dedicare a lui il libro, ma aggiunge: ‘facendolo errava, & tale errore meritava riprensione: ma haveria risposto, che non meno si conveniva alle sue nobili qualitati & magnanime Eccellenze d'esser sacrati purissimi inchiostri, che egli stesso s'habbia fatto si divinamente quelle d'altri'; così Martelli si rivolge a Maddalena: ‘ma ecco che voi per essere il cuore dell'anima sua; come egli l'animo de l'anima vostra: indirizzandole alla candidezza di quello splendore: che vi adorna il pellegrino spirito di si pregiate lodi: ci haverà parte in ogni modo'. Con la donna, in ogni caso, Martelli ha debiti personali diretti: di lei infatti viene lodato ‘l'offitio di cortesia' e la sua capacità di intercedere efficacemente ‘dalle gran Madame & dalle persone deputate, à ciò per le vie ch'ella sa più brevi & migliori', sostenendo che, vista l'influenza che già esercita alla giovane età di ventidue anni, è facile pensare che ‘tutte le faccende importanti di cotesto Christianissimo Regno, si guideranno un giorno nel dignissimo cospetto vostro per conferirle nella Maestà della Sereniss. Madama Caterina unica vostra Signora & mia sempiterna Patrona, acciò ch'ella ne risolva poi col grande Arigo Marito suo, quello che Dio gli spirerà'. In effetti la Bonaiuti era dama di compagnia della potente Caterina de' Medici, futura regina di Francia. Il Martelli, ricorda poi un episodio preciso: ‘quando non havendo di me à gran pena conoscenza vi degnaste introdurme a villa Cutrea la vigilia del Batista hora ha due anni, davanti al sacro cospetto della Giovane Reale: per presentarle il libro delle Donne Illustri, che presto verrà a luce'. Le lettere che le vengono donate, inoltre, sostiene Martelli, parlano in più punti delle dame